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Antonella e una “medaglia di legno” bellissima

La chiamano medaglia di legno. Un modo un po' ingeneroso, ma che rende l'idea. Il legno significa che sei rimasto senza oro, che va ai primi classificati, senza argento, ai secondi, senza bronzo, ai terzi. Questa strana medaglia, che naturalmente non esiste ed è solo un modo dire, va ai quarti, quelli che sul podio non ci salgono. Qualcosa che è a metà fra il rimpianto e la soddisfazione di essere comunque nell'eccellenza, perché non si arriva quarti al mondo per sbaglio. Lo deve sapere pure Antonella Palmisano, marciatrice tarantina che il suo legno l'ha preso davanti al mare di Pontal, nella 20 chilometri di marcia.

Il fatto è che all'arrivo, Antonella si è fermata e si è messa a piangere, un pianto dirotto. E per qualche minuto non si è riuscito a capire se quel pianto fosse di delusione o di orgoglio o di chissà cos'altro, l'ha chiarito lei stessa: era di felicità. Perché Antonella è arrivata a Rio de Janeiro dopo una specie di gimkana di infortuni e di guai fisici. E quel quarto posto era come un'autostrada davanti, una vita che ricomincia, un cuore che aveva ripreso a battere.

A proposito del cuore che batte, Antonella ha colpito tutti con le sue parole dopo il traguardo per un'altra ragione. Ha detto che quel quarto posto era anche un messaggio: "ora voglio una proposta". A quel punto, qualcuno s'e guardato intorno perché nella marcia, "proposta" è più o meno una parolaccia… proposta è proposta di squalifica, quando il giudice sentenzia che non stai marciando correttamente, che non hai un piede sul terreno ma tutti e due per aria, e che il tuo ginocchio non è bloccato, come dicono le regole. In realtà la proposta era una proposta di matrimonio! E Antonella naturalmente l'aspettava dal suo fidanzato, Lorenzo Dessi, marciatore pure lui...